Tagli delle Poste: «Non voteremo»
POTENZA - In testa al corteo portano una cesta con le schede elettorali. Sono pronti a non utilizzarle alle prossime elezioni. La questione Poste per cui tutti i sindaci protestano, coadiuvati e sostenuti dai propri cittadini, sta diventando una questione politica. Oramai c'è poco da fare nelle varie amministrazioni. I primi cittadini hanno già giocato tutte le carte in loro possesso ma nulla si è mosso. Gli uffici postali continuano a chiudere e il piano di razionalizzazione va avanti a tutto discapito della popolazione. «Si nascondono dietro ad una diminuzione dei costi - afferma Antonio Manfredelli, sindaco di Rivello - ma in realtà, non essendo previsti veri e propri licenziamenti quello che accade è solamente una riduzione dei servizi alla popolazione. Insomma si continuano a penalizzare i soli cittadini che pur portano ricchezza a Poste Italiane, basti pensare a tutte le giacenze possedute dalla popolazione con i vari libretti o conti postali». Il comune di Rivello, come molti altri, è uno di quelli colpiti dalla scure messa in atto. In modo particolare ad essere colpita è la frazione di San Costantino in cui abitano circa 500 persone e chè dista 20 km da Rivello, centro più vicino in cui trovare un ufficio postale.
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 15 gennaio 2013 a cura di Emanuela Ferrara